
LA STORIA
Il teatro comunale è situato all'interno del Palazzo Municipale, esempio raro di luogo per spettacoli all'interno di un palazzo pubblico.
L'uso della Sala del Palazzo Pubblico per rappresentazioni teatrali e musicali inizia nel 1785. Da allora, anche se come sede provvisoria, il teatro viene utilizzato in modo regolare fino al 1852, quando vi si rappresenta l'Ernani di Giuseppe Verdi.
Nel frattempo la Comunità di Pieve considera l'idea di edificare un nuovo teatro, inteso come edificio autonomo. Gli elevati costi del progetto fanno optare per una risistemazione dell'esistente, affidata all'ingegnere centese Antonio Giordani, che successivamente progetterà anche i teatri delle vicine città di Cento e di Crevalcore, oltre a quello di Maracaibo in Venezuela.
Giordani adotta per questo teatro la consolidata tipologia del "teatro all'italiana". La decorazione è semplice ma elegante. Il sipario, che si conserva ancora, raffigura Esopo che parla ai pastori. Il teatro è inaugurato nell'agosto del 1856 con Il Trovatore e Il Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Chiuso nel 1929 e rimasto pressoché inutilizzato per molti anni, con l'avvento del fascismo venne utilizzato per le innumerevoli manifestazioni del regime e ricevette il vero colpo di grazia quando, ormai da ristrutturare, fu utilizzato come accampamento da un battaglione di truppe tedesche.
Nel 1981 l'amministrazione comunale approvò il progetto di recupero del Teatro, con un primo stralcio di lavori di consolidamento e risanamento dell'edificio: furono rafforzate le fondazioni, rifatto il tetto e ricavati nuovi spazi. L'ultimo intervento, iniziato nel 2001, ha riguardato l'integrale restauro e restituzione alla loro funzione originale della sala e del foyer. Inoltre sono stati realizzati nuovi spazi per camerini, sala di regia, scale di sicurezza e nuovi impianti. Gli arredi originali sono stati restaurati, così come le parti dipinte e gli stucchi. Il teatro, completamente recuperato, è stato nuovamente inaugurato il 6 dicembre 2003 con un concerto.
IL TEATRO COMUNALE "ALICE ZEPPILLI"
Il teatro, dopo 9 anni di attività, ha subito una breve interruzione della programmazione a causa del sisma del 2012. Il 28 dicembre 2013, a seguito di alcuni mesi di lavori per la messa in sicurezza e restauro, ha riaperto al pubblico con un concerto di Anna Caterina Antonacci accompagnata al piano da Donald Sulzen, ed ora ospita nuovamente spettacoli, concerti, convegni, proiezioni e matrimoni.
Il 10 gennaio 2014, con un'iniziativa che ha visto protagonista Philippe Daverio, è stato riaperto il Museo della musica, riallestito e arricchito di nuovi contenuti. Le sale ospitano testimonianze delle esperienze musicali pievesi: la tradizione campanaria, la banda, le numerose botteghe e poi la scuola di liuteria, e una nuova sala dedicata alla vita di Alice Zeppilli (1885 - 1969), e al marito violoncellista Giuseppe Alberghini, alla quale e' stato dedicato il teatro.
A fondale del palcoscenico è collocato il sipario realizzato da Adeodato Malatesta (1806-1891) raffigurante Esopo che parla ai pastori. Il telero, composto da 11 tele cucite per una dimensione di 5,80 x 7,30 m, è stato restaurato da Licia Tasini.

IL SIPARIO DI ADEODATO MALATESTA
Nel 2001 la restauratrice Licia Tasini si occupò del recupero del grande telero di Adeodato Malatesta (1806-1891) raffigurante Esopo che parla aipastori, oggi usato come fondale del palcoscenico. Il telero, composto da 11 tele cucite, ha una dimensione di 5,80m x 7,30m.
La scena raffigura Esopo, ex schiavo vissuto quasi sei secoli prima di Cristo, come un cantastorie che incanta pastori e contadini con racconti che narrano di animali portatori di vizi e virtù identici a quelli degli uomini.

IL TEATRO OGGI
Il teatro, omologato per 145 posti, e' stato inaugurato nel dicembre del 2003. Ora accoglie attività teatrali e musicali, convegni, conferenze e spettacoli.
Le sale ospitano il Museo della Musica, con testimonianze della vita di Alice Zeppilli (1885 - 1969) alla quale e' stato dedicato il teatro, nonché documenti e strumenti musicali provenienti dal laboratorio di Liuteria.