La mia piccola Atene emilianaPieve di Cento e altri luoghi
di
Roberto RoversiPubblicato da Pendragon nel 2013 il testo raccoglie gli scritti che Roberto Roversi ha dedicato alla sua cara Pieve di Cento e ad alcune altre località della Pianura emiliana.
Roberto Roversi è considerato dalla critica uno dei massimi poeti italiani del Novecento.
Fondatore con Leonetti e Pasolini della rivista «Officina» (1955), ha dato vita nel 1961 alla rivista «Rendiconti».
Delle numerose opere poetiche, si ricordano: Dopo Campoformio, Feltrinelli, 1962 (poi Einaudi, 1965); Le descrizioni in atto, ciclostilato in proprio, Bologna 1969-1974 e L'Italia sepolta sotto la neve (2010), che raccoglie il suo lavoro poetico degli ultimi trent'anni.
Le principali opere di narrativa sono: Ai tempi di re Gioacchino, Palmaverde, 1952; Caccia all'uomo, Mondadori, 1959 (poi Pendragon 2011); Registrazione di eventi, Rizzoli, 1964; I diecimila cavalli, Editori Riuniti, 1976.
Per il teatro ha scritto: Unterdenlinden, 1965 (poi Pendragon, 2002); Il crack, 1969 (poi Pendragon, 2004); La macchina da guerra più formidabile, 1971 (poi Pendragon, 2002); Enzo re Tempo viene chi sale e chi discende, 1977 (poi Pendragon, 1999); La macchia d'inchiostro, Pendragon 2006.
Ha scritto i testi per tre dischi di Lucio Dalla (Il giorno aveva cinque teste, Anidride solforosa e Automobili), e altri testi per il gruppo degli Stadio, tra cui Ma se guido una Ferrari, Maledettamericatiamo, Bianco di gesso e nero di cuore, La ragazza col telefonino, e la celebre Chiedi chi erano i Beatles.
Roberto Roversi aveva un legame intimo con i libri, anche grazie alla libreria Palmaverde che, con sua moglie, aveva aperto a Bologna nel 1948 e chiuso nel 2006. Tra le sue attività anche la scoperta di talenti. Ricordiamo ad esempio Grazia Verasani, che ha pubblicato nell'87 i suoi primi racconti grazie a lui.
Fonti: Edizioni Pendragon