
Il Museo delle Storie di Pieve è concepito su due sedi, l'antica Rocca che ospita il vero e proprio Museo, con reperti e ricchi contenuti multimediali, e la vicina Porta Bologna che accoglie l'Archivio fotografico G. Melloni interamente digitalizzato.
La Rocca fu progettata e costruita tra il 1382 e il 1387 da Antonio Di Vincenzo, architetto della basilica di San Petronio, come fortificazione a difesa della città. Dopo alcuni decenni come privata abitazione, nel 1994, a seguito di una campagna di restauro durata diversi anni, fu adibita a Museo Civico.
Oggi, completamente riqualificata dopo il sisma, ospita il nuovo Museo delle Storie di Pieve.
Le otto sale del Museo ospitano il racconto dei mille anni di storia di Pieve di Cento, dalla sua fondazione ai cambiamenti del territorio, fino a quelli dell'urbanistica e della società in tutti i suoi aspetti: il lavoro (agricoltura, artigianato, industria) e il tempo libero (tradizioni, cultura, attività associative).
Tutti gli aspetti della vita di Pieve di Cento sono raccontati attraverso importanti reperti storico-artistici di molteplice provenienza: dall'originale capitello della colonna della Piazza delle Catene, crocevia del paese, a reliquiari sacri, testimonianze della presenza ebraica e delle varie congregazioni religiose, dell'innovativa Partecipanza Agraria con la sua distribuzione dei capi terrieri. Fino ad esplicativi esempi dei più recenti artigianato ed industria, grazie alla collaborazione delle locali imprese. Il tutto accompagnato da oltre 300 video-testimonianze che vanno ad integrare ed arricchire la conoscenza del nostro territorio, rivolgendosi sia ad un visitatore locale che turistico.
In più, al visitatore verrà chiesto di accendere il proprio telefonino perché, scaricando sul proprio smartphone la speciale app “Pieve Welcome” sarà possibile vivere il museo in una sessione interattiva attraverso i canali della moderna comunicazione, accedendo ai contenuti aumentati del Museo oltre a conoscere ancora di più Pieve e le sue attività di accoglienza.
Ogni visitatore, occasionale o fidelizzato, potrà poi, grazie allo studio di video-registrazione allestito presso il Museo, arricchire la dotazione storiografica dello stesso, attraverso storie, leggende, racconti familiari, che finalmente potranno essere fermati col mezzo audiovisivo, arricchendo il giacimento museale di parole, filmati, immagini, testimonianze che tutti potranno visionare grazie alle postazioni touch screen delle sale museali.
La seconda sede del Museo, Porta Bologna, è una delle quattro porte erette a guardia del centro storico nel XIV secolo, divenuta anch'essa abitazione e in seguito recuperata secondo l'originale aspetto. Porta Bologna è ora sede dell'Archivio Fotografico Digitale “G. Melloni”, nel quale trovano posto oltre 2000 immagini che hanno fatto la storia -più recente, perché con la fotografia non si può tornare indietro alle origini, mille e più anni fa- di questa terra e delle sue persone.
Oltre all'archivio fotografico consultabile con il movimento di una mano grazie ad una moderna postazione video, uno schermo touch ricorda e ci illustra, inoltre, il legame del maestro fotografo Antonio “Nino” Migliori con la città, dove negli anni '90 portò un originale progetto di censimento fotografico del paese realizzato assieme ai ragazzi delle scuole.
La sede del Museo presso Porta Bologna è visitabile solo previo appuntamento, da accordare con l'Ufficio Musei della Reno Galliera.
Approfondimenti, immagini, calendario degli eventi culturali e altri contenuti sono consultabili sulla app
PIEVE WELCOME.
CONTATTI
Piazza della Rocca, 1
tel. 051 8904821
cultura@renogalliera.it
Orari invernali (settembre-maggio): domenica e festivi 10.00-13.00 / 15.30-18.30
Orari estivi (giugno-luglio): domenica e festivi 10.00-13.00 / 16.30-19.30
Aperture straordinarie: 1 novembre, 8 dicembre, 26 dicembre, 1° gennaio, 6 gennaio e 1° aprile
Chiusure straordinarie: 24 dicembre, 31 dicembre, 31 marzo
Sala al piano terra con contenuti multimediali accessibile alle persone con disabilità.
L'accesso è gratuito.