Cabruja presenta il suo progetto musicale, dal disco al palcoscenico, e racconta le costellazioni di brani che governano la sua sfera musicale. Ogni canzone gioca un ruolo fondamentale in questo intreccio di sensazioni e pensieri, di aneddoti e di storie.
Rende omaggio agli artisti e alle canzoni che l'hanno accompagnato durante la sua vita, interpretandole in chiave personalissima e intima. I brani sono legati da un sottile filo rosso non subito apparente, ma che intercetta sensazioni e immagini che fanno parte del suo mondo.
Il concerto è costituito principalmente di cover, rappresenta un viaggio a molteplici livelli. Dal Venezuela all'Italia, dagli anni formativi dell'adolescenza all'età adulta, dall'amore alla solitudine, dalla mera esistenza alla consapevolezza di se stessi, dalla vita alla morte.
I brani inediti in particolare, scritti da Cabruja, parlano del dialogo tra “un prima” e “un dopo”, un passaggio difficile ma necessario per l'evoluzione della persona; così come l'inevitabile lutto da elaborare quando si lascia indietro una parte di se stessi.
L'atmosfera drammatica creata dagli arrangiamenti di Giancarlo Di Maria e Cristiano Alberghini risulta talvolta epica e profondamente malinconica grazie all'esecuzione magistrale dei musicisti che fanno parte di questo progetto.