La bella stagione è alle porte e con essa anche il desiderio di passare nei parchi e giardini, le ore libere della nostra giornata.
Anche gli insetti riprendono la loro attività per assicurarsi la sopravvivenza. La gran parte di essi contribuisce a rendere gradevole il nostro passatempo, e migliorare il nostro umore insieme alla viste dei fiori e al verde della vegetazione. Purtroppo, oltre alla maggioranza degli insetti come le farfalle, le coccinelle, le libellule, innocue e piacevoli alla vista; una piccola parte degli insetti, pensiamo alle zanzara, ci rendono irritabili.
Le zanzare per riprodursi hanno bisogno di sangue umano o di altro vertebrato. Il fastidio arrecato è causato dalle punture e dal prurito conseguenza delle punture. Attualmente la fauna culicidica presente nel nostro paese comprende 64 specie di zanzare. Nella gran parte delle aree urbane della penisola, isole comprese, predomina la “zanzara tigre” specie esotica di origine del sud est asiatico e arrivata in Italia mediante il commercio dei copertoni usati. Le zanzare possono essere vettori di malattie virali come quella del Nilo occidentale, trasmessa dalla “zanzara comune”; e Dengue, Zika, Chikungunya, trasmesse dalla “zanzara tigre”. Nelle aree urbane la lotta è indirizzata quasi elusivamente verso gli adulti di “zanzara tigre”
Lotta alla “zanzara tigre”La lotta alle zanzare, dunque, è necessaria non solo per ridurre il fastidio causato dalle punture ma anche per limitare al massimo il veicolo dei virus. Purtroppo, è pratica diffusa effettuare interventi di disinfestazione contro gli adulti di zanzare con irrorazioni di soluzioni insetticide, anche in aree sensibili (giardini privati con presenza di bimbi e anziani).
Gli insetticidi di natura chimica maggiormente utilizzati sono i piretroidi; e l'uso eccessivo e incontrollato di queste sostanze, può causare effetti dannosi sulla salute umana e sull'ambiente. Le persone esposte ai piretotidi possono accusare irritazioni cutanee, mal di testa, nausea, vertigini, problemi respiratori e in alcuni casi anche gravi reazioni allergiche.
In ambito urbano i principiali effetti collaterali negativi sono rappresentati dalla loro azione ad ampio spettro: non sono selettivi (uccidono anche insetti utili come le api), sono dannosi per i pesci, gli uccelli, e altri mammiferi no target. In molti casi, soprattutto quando eseguiti a calendario, l'intervento rischia di essere fatto in assenza o quasi di zanzare aggiungendo anche il danno economico.
Agli effetti indesiderati sopra descritti c'è da aggiungere che i ripetuti trattamenti con composti chimici di sintesi possono far insorgere fenomeni di resistenza nelle zanzare e altri insetti dannosi. Bisogna ricordare, qui, altre caratteristiche legate agli interventi adulticidi; essi hanno effetto limitato nel tempo e nella spazio (l'efficacia è limitata all'area di trattamento e la persistenza di qualche giorno).
Non possono essere considerati come mezzo di prevenzione, né tanto meno eseguire gli interventi a calendario. I trattamenti adulticidi dovrebbero entrate nei Piani di lotta alle zanzare come azione straordinaria, e nelle situazioni di emergenze sanitarie. In caso di trattamento adulticida straordinario il cittadino doverebbe rivolgersi a Ditte specializzate e serie ed evitare l'intervento “fai da te”
L'importanza della lotta preventivaLa lotta alle zanzare si fa attuando misure di prevenzione. Tali misure sono indirizzati agli stadi giovanili della zanzare impedendo così la formazione della zanzara adulta. Le riduzione del numero di adulti nell'ambiente rende tollerabile il fastidio e diminuisce la probabilità del rischio sanitario.
Su questo fronte Comune e cittadini devono fare la propria parte, a ognuno per il ruolo che le compete. Cosa fa il Comune:
- trattamento dei tombini nelle aree pubbliche.
- consulenza su richiesta, attraverso un sopralluogo gratuito, da parte dei tecnici di Sustenia incaricati dal Comune;
- monitoraggio delle infestazioni di zanzare autoctone.
Cosa deve fare i cittadino:
- trattare regolarmente i tombini presenti nel proprio giardino, compresi i pozzetti degli scoli di grondaia non ben sigillati. Il trattamento va eseguito da maggio a settembre;
- svuotare tutti i manufatti, anche piccoli, con ristagno d'acqua (es sottovasi, annaffiatoi; secchi, ecc..);
- eliminare tutti i manufatti non utilizzati capaci di raccogliere e trattenere acqua;
- chiudere ermeticamente i bidoni utilizzati per stoccare l'acqua per irrigare orto e giardino.