Una premessa necessaria:La gestione del CDR di via Zallone rientra nell'ambito del generale servizio rifiuti e igiene urbana (raccolta e smaltimento dei rifiuti, spazzamento delle strade). Quindi anche la gestione del CDR è finanziata dai cittadini di Pieve mediante il pagamento della TARI (Tassa dei rifiuti).
La Gestione del CDR comprende sia l'attività degli operatori che accolgono e assistono gli utenti, che le attività legate al trasporto e smaltimento dei rifiuti che dal CDR vengono conferiti negli impianti dedicati.
Pertanto, come tutti gli altri servizi legati alla gestione rifiuti, anche la gestione del CDR non è di competenza del Comune bensì del soggetto a cui l'ente competente (Atersir) affida, tramite gara d'appalto, il Servizio nel suo complesso.
Il caso del CDR di Pieve presentava fino a qualche anno fa una parziale anomalia, vale a dire che per i primi anni di attività gli operatori che assistevano l'utenza erano dipendenti del Comune. Tale situazione è proseguita fino a quando è stato possibile ovvero fino al 2020, anno in cui il Comune non ha più potuto proseguire con questa modalità ibrida (operatori comunali e trasporti dei rifiuti svolti dal gestore). In quel momento il Comune comunicò ad Atersir di affidare al gestore (Hera) anche il CDR di Pieve, come avviene in tutti gli altri Comuni. Atersir però rispose che, essendo in quel momento in corso la gara d'appalto per individuare il nuovo gestore per quasi tutto il territorio bolognese, era necessario che il Comune nel frattempo affidasse la gestione del CDR direttamente ad una ditta specializzata.
E così il Comune ha fatto.
Il gestore che nel frattempo si è aggiudicato la gara (Hera+Brodolini+Ecobi) iniziò però a porre obiezioni in merito ad una, non esattamente precisata, inadeguatezza normativa del CDR di Pieve di Cento.
Il Comune ha avviato da subito un'attività volta a comprendere la reale natura di tali obiezioni e ha fornito tutte le informazioni in suo possesso (peraltro il CDR di Pieve fu realizzato da Hera nel 2008).
Perché si è arrivati alla chiusura?Nella scorsa estate 2024, non ritenendo di poter ulteriormente attendere l'esito di tali approfondimenti, il gestore ha categoricamente e formalmente comunicato a Comune e Atersir di non poter prendere in carico il servizio di gestione del CDR e di dover interrompere anche il servizio di trasporto e smaltimento, fino a quando non si fossero risolte le inadeguatezze.
Non si è potuto far altro che prendere atto di tale posizione, validata da Atersir. Il Comune a quel punto si è immediatamente adoperato per trovare una soluzione che garantisse la continuità del servizio, soluzione individuata nel chiedere l'estensione dei giorni e orari di apertura del CDR del vicino Comune di Castello d'Argile. Chiaramente il costo delle ore aggiuntive di apertura è in carico al Comune di Pieve.
Trovata tale soluzione, il Comune non ha mai smesso di lavorare per ottenere da parte di Hera e Atersir risposte alle stesse domande che i cittadini ora si pongono.
Dalle informazioni fornite ad oggi, i lavori di adeguamento riguarderebbero: impianto fognario, servizi igienici, impianto elettrico, recinzione, antincendio.
Di tali opere non è ancora stato fornito un preventivo esatto e definitivo ma la cifra che al momento è stata stimata è stata ritenuta - dal Sindaco, dalla Giunta e dall'Ufficio tecnico - irragionevole o, meglio, del tutto irricevibile (quasi 400.000 €). Motivo per il quale il Sindaco ha preteso di rivedere e approfondire innanzitutto la reale necessità delle singole lavorazioni e i relativi costi, dopodichè ha preteso di approfondire anche il tema delle spese di progettazione e altre spese accessorie ritenute esose e ingiustificabili.
A monte di tutto questo, il Sindaco ha anche posto e ancora porrà nelle sedi opportune il dubbio relativamente al fatto che tali lavorazioni e le relative spese avrebbero dovuto essere inserite nell'ambito della gara d'appalto anziché essere evidenziate a gara avvenuta.
Le risposte che finora sono state fornite al Comune affermano che la spesa di tale adeguamento deve rientrare nell'ambito del Servizio rifiuti e quindi, se pur spalmata/ammortizzata su più anni, la spesa deve essere finanziata dalla TARI, quindi dai cittadini.
E oggi?E' quindi in corso da parte del Sindaco e di tutta l'Amministrazione una insistente e tenace interlocuzione con lo scopo di pretendere:
- una risposta chiara in merito a quali lavori siano davvero necessari;
- il contenimento al minimo possibile dei costi,
- una risposta chiara da parte di Atersir circa il fatto che i costi dell'adeguamento del CDR debbano essere imputati alla TARI.
Alla luce di quanto detto finora, è del tutto evidente che l'obiettivo dell'amministrazione è riaprire il prima possibile il nostro CDR, ma per le ragioni illustrate non è ancora possibile conoscere né l'esatto importo dei lavori, né la tempistica necessaria per la loro realizzazione.
Il Sindaco e l'Amministrazione non sono disposti a procedere recando un'ingiusta ed esosa attribuzione di costi ai cittadini di Pieve di Cento.